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Giovedì, 28 Febbraio 2019 09:39

Dizionario del cittadino - lettera T

 

T

Telelavoro: è un modo flessibile di lavorare, legato all’evoluzione delle tecnologie informatiche, in quanto le persone non devono più andare in ufficio, ma possono lavorare a distanza, scegliendo dove e quando lavorare. Il posto di lavoro, infatti, potrà essere qualsiasi luogo (anche il domicilio dello stesso dipendente) ove vi sia una connessione alla rete della propria Amministrazione o azienda, con la possibilità di inviare file e messaggi.

Può essere svolto sia da lavoratori autonomi, sia da lavoratori dipendenti.

Per la Pubblica Amministrazione, il telelavoro è disciplinato dal D.P.R. n. 70 dell’8.03.1999. Secondo quanto disposto dall’articolo 4, comma 3, di tale D.P.R., il dipendente addetto al telelavoro può richiedere per iscritto (cioè in forma scritta) all’amministrazione di appartenenza di essere reintegrato (cioè di ritornare) nella sede di lavoro originaria, dopo che sia trascorso un ragionevole periodo di tempo fissato dal progetto di telelavoro.

Tessuti alterati: sono sistemi edificati, in cui le modificazioni apportate in modo improprio non permettono di distinguere facilmente le caratteristiche originarie del luogo e come quel luogo era stato progettato in origine, nonostante si siano conservate le singole costruzioni.

Tessuti conservativi: sono complessi di residenze, servizi e infrastrutture, che testimoniano come parti antiche della città di Carbonia si siano conservate nel tempo.

Inoltre, essi testimoniano come si siano conservati nel tempo singoli interventi (ad esempio di edilizia) che esprimono in modo particolare la storia e l’architettura di Carbonia.

Tessuti misti riconoscibili/modificati: sono quelle parti edificate di Carbonia in cui sono presenti sia tessuti conservativi, sia elementi di modificazione, che comunque non alterano le caratteristiche di fondo del sistema urbanistico della città di Carbonia.

Tessuti sostituiti: sono quelle parti della città di Carbonia che sono state costruite di recente all’interno o ai margini del nucleo di fondazione (che è la parte più antica della città). Queste zone sono state quasi interamente edificate, per cui spesso non c’è più spazio per costruire altre case, e sono incontrasto con le caratteristiche della città razionalista.

Testo unico: è una raccolta di norme che disciplinano una stessa materia, ad esempio il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali o quello delle norme sul trattamento di quiescenza (pensione) dei dipendenti civili e militari dello Stato.

Traffico veicolare: movimento delle automobili, moto e di tutti i veicoli a motore lungo una strada.

Trasparenza amministrativa: è il principio affermato dalla Legge n. 241 del 1990, in base al quale le attività della Pubblica Amministrazione devono essere rese pubbliche e accessibili ai cittadini. In particolare, ai cittadini spetta il diritto di conoscere quando il procedimento amministrativo è stato avviato (cioè ha avuto inizio), di conoscere gli atti finali del procedimento, di prendere visione degli atti e dei documenti amministrativi del procedimento che li riguardano (cioè il diritto di accesso), di conoscere lo stato dei procedimenti amministrativi che li riguardano, di conoscere i criteri di gestione delle pratiche.

Più in generale, secondo il principio della trasparenza, le informazioni devono circolare in modo efficace sia all’interno che all’esterno dell’Amministrazione.

Trattamento di fine rapporto (TFR): è chiamato anche liquidazione o buonuscita, ed è una somma di denaro, che il datore di lavoro, pubblico o privato, mette da parte ogni mese dallo stipendio di ogni dipendente, per poi pagarla tutta insieme al dipendente, nel momento in cui finisce il rapporto di lavoro. La somma corrisposta è proporzionale agli anni di lavoro ed alla retribuzione.

Mentre ancora è al lavoro (in servizio), il dipendente può chiedere un’anticipazione di tale somma, ad esempio per importanti spese sanitarie (come un intervento chirurgico straordinario) o per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli.

Tribunale amministrativo regionale (TAR): secondo quanto disposto dall’articolo 5, comma 1, del Decreto Legislativo n. 104 del 2.07.2010, è organo di giustizia amministrativa di primo grado, che giudica cioè in primogrado i contenziosi tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Ogni singolo cittadino o ogni ente può impugnare davanti al Tar un provvedimento amministrativo, quando ritenga che lo stesso abbia leso (danneggiato) un interesse legittimo. Il Tar è suddiviso in sezioni e le sue decisioni sono assunte da un collegio di tre giudici. Contro le sue decisioni è ammesso il ricorso in secondo grado al Consiglio di Stato. Secondo quanto disposto dall’articolo 13, comma 1, del citato Decreto Legislativo n. 104 del 2010, sulle controversie riguardanti provvedimenti, atti, accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni è inderogabilmente competente il tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione territoriale esse hanno sede. Il tribunale amministrativo regionale è comunque inderogabilmente competente sulle controversie riguardanti provvedimenti, atti, accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni i cui effetti diretti sono limitati all’ambito territoriale della regione in cui il tribunale ha sede. Secondo quanto disposto dal successivo comma 2 dello stesso articolo, per le controversie riguardanti pubblici dipendenti è inderogabilmente competente il tribunale nella cui circoscrizione territoriale è situata la sede di servizio.

In Sardegna il TAR ha sede a Cagliari e la sua competenza territoriale non è derogabile.

Tributo: è la somma di denaro che deve essere pagata allo Stato o ad altri enti pubblici, per il soddisfacimento della spesa connessa ai bisogni pubblici, quali ad esempio la difesa dello Stato, la giustizia e l’ordine pubblico. Sono tributi le tasse e le imposte. Esempi di tributi che i cittadini pagano alla Regione Sardegna sono le tasse per le concessioni regionali (come la concessione per l’apertura di farmacie o la licenza di pesca nelle acque interne), la tassa automobilistica, l’IRPEF, la tassa regionale per il diritto allo studio universitario, la tassa di abilitazione all'esercizio della professione.

Turnazione: è l’adozione dell’orario di lavoro su turni, cioè il personale è suddiviso in vari turni di lavoro (pomeridiani e/o notturni), in modo da coprire l’intera durata del servizio o l’intero ciclo di lavorazione. Nel comparto Ministeri è stato stabilito che prima di ricorrere all’organizzazione del lavoro su turni, è necessario valutare se i risultati da conseguire non possano essere raggiunti mediante la contemporanea adozione dell’orario di lavoro ordinario e dell’orario flessibile.

Tutela dell'ambiente: è l’insieme di misure adottate per proteggere l’ambiente naturale (aria, terra, acque, bellezze naturali e lo stesso spazio interplanetario) da ogni inquinamento o supersfruttamento. La tutela dell’ambiente si attua attraverso leggi nazionali e regionali, ma anche attraverso accordi e convenzioni internazionali per salvaguardare il clima e la diversità biologica.

Giovedì, 28 Febbraio 2019 09:34

Dizionario del cittadino - lettera S

 

S

Sanatoria: è il procedimento con cui la Pubblica Amministrazione sana, ossia corregge, un atto amministrativo che precedentemente era illegittimo, in quanto privo dei requisiti essenziali previsti dalla legge (perché ad esempio mancava un’autorizzazione o un parere tecnico).

Sanzione amministrativa: è la sanzione prevista dalla legge per la violazione di una norma giuridica che costituisce illecito amministrativo (per esempio la costruzione di una casa senza il permesso o la guida con eccesso di velocità).

Generalmente le sanzioni amministrative sono di tipo pecuniario, cioè ingiungono (impongono) il pagamento di una somma di denaro. Secondo quanto previsto, infatti, dall’articolo 10 della Legge n. 689 del 24.11.1981, la sanzione amministrativa pecuniaria consiste nel pagamento di una somma non inferiore a 10 euro (limite minimo) e non superiore a 15.000 euro (limite massimo). Le sanzioni proporzionali, invece, non hanno limite massimo. Al di fuori dei casi espressamente stabiliti dalla legge, il limite massimo della sanzione amministrativa pecuniaria non può, per ciascuna violazione, superare di 10 volte il minimo.

Il pagamento deve essere effettuato entro il termine di 60 giorni dalla contestazione immediata dell’illecito o dalla notificazione degli estremi della violazione. In caso di non pagamento, la Pubblica Amministrazione emana una ordinanza-ingiunzione con l’aumento della sanzione.

Sanzione disciplinare: è disciplinata dall’articolo 55 del Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.2001, come modificato dal Decreto Legislativo n. 150 del 27.10.2009. È la sanzione in cui incorre il dipendente pubblico che commette un’infrazione nell’esercizio delle proprie funzioni. A seconda della gravità, può consistere in un rimprovero verbale da parte del superiore, nella sospensione dal servizio senza stipendio per un determinato periodo di tempo o nel licenziamento disciplinare nei casi più gravi (ad esempio per falsa attestazione della presenza in servizio, per aver prodotto un certificato medico falso o che attesta falsamente uno stato di malattia per giustificare l’assenza dal servizio, per aver prodotto documenti falsi ai fini dell’assunzione o della progressione in carriera, per aver avuto ripetutamente nell’ambiente di lavoro comportamenti aggressivi e molesti).

Nel caso in cui il dipendente sia stato condannato penalmente con una sentenza definitiva, è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Può consistere invece nella radiazione dall’albo cui si è iscritti, se si è liberi professionisti, come ad esempio avvocati.

Segretario comunale: è il funzionario che è al vertice dell’organizzazione degli uffici comunali. Il segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni degli uffici e ne coordina i dirigenti quando non è presente un direttore generale, redige il verbale delle sedute del Consiglio e della Giunta comunale, stipula i contratti del Comune, fornisce pareri. Collabora, inoltre, con gli organi del Comune per dare assistenza giuridico - amministrativa, verificando il rispetto delle leggi, dello Statuto e dei Regolamenti. Dipende funzionalmente dal Sindaco.

Segreto d’ufficio: è l’obbligo, stabilito per ogni dipendente pubblico dall’articolo 28 della Legge n. 241 del 1990, di non trasmettere, a chi non ne abbia diritto, informazioni riguardanti provvedimenti od operazioni amministrative, in corso o concluse, o notizie di cui sia venuto a conoscenza a causa delle sue funzioni, al di fuori delle ipotesi e delle modalità previste dalle norme sul diritto di accesso. Nell’ambito delle proprie attribuzioni, l’impiegato di un ufficio rilascia copie ed estratti di atti e documenti nei casi non vietati dall’ordinamento.

La violazione del segreto d’ufficio è punita con sanzioni disciplinari che variano a seconda della gravità della violazione. Possono, infatti, consistere nella riduzione dello stipendio, nella sospensione della qualifica (se la violazione del segreto ha prodotto grave danno) o nella destituzione (se vi è stata dolosa violazione dei doveri d’ufficio che ha provocato grave pregiudizio allo Stato, a enti pubblici o a privati).

Semplificazione amministrativa: è l’insieme delle azioni che vengono compiute per rendere più semplici, rapidi ed efficaci i procedimenti e il funzionamento della Pubblica Amministrazione, in modo da ridurre il peso degli adempimenti burocratici per il cittadino e i costi di gestione. Il processo di semplificazione amministrativa è stato realizzato a partire dalle Leggi n. 59 del 15 marzo 1997 e n. 127 del 15 maggio 1997 (dette anche Leggi Bassanini 1 e 2).

Sentenza: è uno dei tre tipi di provvedimento giurisdizionale, insieme all’ordinanza e al decreto, riconosciuti dall’ordinamento italiano. Mentre, però, l’ordinanza e il decreto svolgono funzioni preparatorie o complementari, la sentenza è il provvedimento con il quale un giudice pronuncia (manifesta) la propria decisione alla fine di un processo. È pubblicata mediante deposito presso la cancelleria del giudice che ha pronunciato la decisione. Secondo quanto disposto dall’articolo 132 del codice di procedura civile, è pronunciata in nome e per conto del popolo italiano con l’intestazione “Repubblica Italiana”; prevede l’indicazione del giudice che l’ha pronunciata, delle parti processuali (dell’attore, che è colui che ha fatto ricorso al giudice, e del convenuto, che è colui contro il quale il ricorso è stato proposto) e dei loro difensori, la breve esposizione dello svolgimento del processo e dei motivi di fatto (i presupposti di fatto) e di diritto (le ragioni giuridiche) della decisione, il dispositivo (o “P.Q.M.” che è quello che il giudice ha deciso) e, infine, la data della decisione e la sottoscrizione (la firma) del giudice.

Silenzio: è il comportamento di un’Amministrazione Pubblica che non risponde alla domanda (istanza) presentata da un privato entro il termine stabilito dalla legge o da regolamenti. Scaduti i termini, se l’Amministrazione non conclude il procedimento, se cioè non risponde all’istanza (richiesta) del cittadino, si hanno 2 ipotesi:

a) quella del silenzio assenso, per cui il silenzio dell’Amministrazione si interpreta come accoglimento dell’istanza del cittadino, in casi espressamente previsti da norme;

b) quella del silenzio rifiuto, per cui il silenzio dell’Amministrazione si interpreta come rifiuto, cioè è come se l’Amministrazione avesse respinto l’istanza del cittadino. Fino a che la Pubblica Amministrazione non adempie, cioè non conclude il procedimento, il cittadino può fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro il silenzio rifiuto, entro 1 anno dalla scadenza del termine previsto per la conclusione del procedimento. In passato, per proporre ricorso contro il silenzio dell’Amministrazione, il cittadino doveva aver prima indirizzato all’Amministrazione inadempiente, una diffida ad adempiere all’obbligo di rispondere alla sua istanza (del tipo: “Se non emani, entro un certo termine, il provvedimento di accoglimento o di rifiuto della mia istanza, faccio ricorso”).

Adesso, secondo quanto disposto dall’art. 117 del decreto legislativo n. 104 del 2.07.2010, il ricorso contro il silenzio rifiuto può essere proposto anche senza diffida.

Se il giudice amministrativo (il TAR) accoglie il ricorso di primo grado, ordina all’Amministrazione di provvedere, cioè di concludere il procedimento di norma entro un termine non superiore a 30 giorni. Se, scaduto questo termine, l’Amministrazione non provvede, resta inadempiente, il cittadino può ritornare dallo stesso giudice amministrativo, che ordina all’Amministrazione di ottemperare, cioè di eseguire quanto stabilito dalla sentenza e, se necessario, può nominare un commissario ad acta che provvede al posto dell’Amministrazione.

Sindaco: è uno degli organi del Comune, insieme alla Giunta e al Consiglio, ma è anche il vertice, ossia il capo, dell’amministrazione comunale. Viene eletto direttamente dai cittadini e resta in carica cinque anni. Al Sindaco spetta, tra gli altri compiti, la nomina o l’eventuale revoca degli Assessori. Il Sindaco nomina fra gli Assessori un Vice Sindaco che lo sostituisce in caso di assenza. Inoltre, rappresenta ufficialmente il Comune, coordina l’attività della Giunta, verificando il rispetto dei programmi; nomina il Segretario generale e i responsabili dei servizi; sovraintende al funzionamento degli uffici e dei servizi del Comune; sulla base delle indicazioni del Consiglio comunale, nomina i rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società; informa la popolazione su eventuali situazioni di pericolo; stabilisce gli orari degli uffici, dei servizi e degli esercizi pubblici. Il Sindaco è anche ufficiale di governo. È, quindi, organo periferico dell’Amministrazione statale e rappresentante del Governo in sede locale.

Siti web della P.A. (Pubblica Amministrazione): hanno un ruolo centrale nella comunicazione pubblica, perché facilitano e semplificano il contatto, l’ascolto e l’informazione del cittadino in modo più rapido, economico e semplice rispetto ad altri strumenti.

Smart card: è una tessera elettronica di plastica, delle dimensioni di una carta di credito, che permette di accedere, in modo sicuro, a servizi interattivi a pagamento o a sportelli della Pubblica Amministrazione. È dotata di un microchip che permette di memorizzare dati e informazionisull’utente. Una volta inserita nel computer o in un apposito dispositivo elettronico, consente di visualizzarne i contenuti e di scegliere tra i vari servizi offerti.

Social network: significa rete sociale, che è formata da un gruppo di persone connesse tra loro da vari legami sociali, come ad esempio i rapporti di lavoro. In particolare, si tratta di uno dei principali strumenti del web 2.0 che la Pubblica Amministrazione può usare per dialogare con il cittadino. Nell’ambito della comunicazione pubblica è, infatti, utile per diffondere informazioni in modo rapido ed economico, promuovere eventi e iniziative, aprire canali per raccogliere opinioni e valutare la soddisfazione dei cittadini-utenti su servizi e attività istituzionali.

È una piattaforma, basata sui nuovi media, nella quale gli utenti interagiscono tra loro intorno a un servizio di generazione o condivisione dei contenuti. Le tre caratteristiche del social network sono: la presenza di uno spazio virtuale (forum) in cui l’utente può costruire ed esibire un proprio profilo accessibile, almeno in forma parziale, a tutti gli utenti dello spazio; la possibilità di creare una lista di altri utenti con cui è possibile entrare in contatto e comunicare; la possibilità di analizzare le connessioni degli utenti della propria rete.

A differenza dei nuovi media disponibili in precedenza (come chat, forum, ecc.), ha la capacità di rendere visibili ed utilizzabili le proprie reti sociali, poiché attraverso un social network è possibile identificare opportunità personali, relazionali e professionali.

Sospensione cautelare: è il provvedimento facoltativo, che la Pubblica Amministrazione può discrezionalmente adottare, al fine di allontanare temporaneamente dal servizio (dall’ufficio), il dipendente che:

  1. sia sottoposto ad un procedimento disciplinare per un illecito di particolare gravità, per cui la sua permanenza in servizio potrebbe danneggiare la regolarità del funzionamento dell’ufficio ed il prestigio dell’Amministrazione;

  2. sia imputato per un reato, ossia sottoposto ad un procedimento penale, qualora però non sia stato emesso nei suoi confronti un provvedimento restrittivo della libertà personale, come ad esempio un ordine di custodia cautelare in carcere o gli arresti domiciliari.

In questi casi, infatti, si parla di sospensione cautelare obbligatoria, in quanto l’Amministrazione è obbligata sospendere il dipendente dal servizio.

Sostituto d'imposta: è il datore di lavoro che versa direttamente allo Stato le imposte dovute dal lavoratore, trattenendole dal suo stipendio.

Sottoscrivere: firmare qualcosa (ad esempio un modulo, un contratto o un documento amministrativo). Quando si appone la propria firma alla fine di un modulo, di un contratto o di un documento amministrativo, si aderisce a ciò che negli stessi è stato scritto (cioè si è d’accordo con quello che in essi è stato dichiarato).

Sottoscrizione: è la parte di un atto nella quale è presente la firma dell’autorità che lo emana. Negli atti deliberati da organi collegiali, la sottoscrizione consiste nella firma di chi rappresenta l’organo; negli atti deliberati da organi individuali, la sottoscrizione consiste nella firma della persona che emana l’atto.

Stabulazione permanente: sistema di allevamento del bestiame nelle stalle.

Stakeholder: significa portatore di interesse. Sono i soggetti (persone, associazioni, organizzazioni, Enti) che esercitano influenza sull’attività di un’organizzazione (Pubblica Amministrazione o impresa privata). Nel settore privato senza il loro supporto l’impresa non può sopravvivere, ma allo stesso tempo il raggiungimento dei loro obiettivi personali dipende dall’impresa. Esempi di stakeholder sono i clienti, i fornitori, o i finanziatori come le banche. Per un Comune sono stakeholder i cittadini singoli e i loro gruppi organizzati.

Statuto: è l’atto fondamentale del Comune. Lo Statuto comunale stabilisce le norme organizzative fondamentali dell’Ente, in particolare le attribuzioni degli organi, l’ordinamento dei servizi pubblici e degli uffici, le forme di collaborazione fra Comuni, Provincia e Regione, le forme di decentramento e di partecipazione popolare alle attività del Comune, le forme di accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi. Lo Statuto del Comune di Carbonia può essere visualizzato nel sito ufficiale (www.comune.carbonia.ci.it), sul menù di destra, cliccando sulla sezione “Statuto e Regolamenti”.

Studio di fattibilità: è uno studio che la Pubblica Amministrazione effettua, per valutare se un progetto può essere realizzato dal punto di vista tecnico e se è conveniente dal punto di vista economico. Si conclude con indicazioni utili ad orientare le priorità del progetto, le linee di azione e le modalità di lavoro.

Suolo pubblico: secondo quanto disposto dagli articoli 38 e 39 del Decreto Legislativo n. 507 del 15.11.1993, chi occupa, in base ad un atto di concessione o di autorizzazione, o abusivamente, senza titolo, strade, corsi, piazze e, comunque, beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni e delle province (che costituiscono quindi suolo pubblico), deve pagare al comune o alla provincia una tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, in proporzione alla superficie effettivamente sottratta all’uso pubblico nell’ambito del rispettivo territorio.

Nel sito ufficiale (www.comune.carbonia.ci.it), sul menù di destra, cliccando sulla sezione “Statuto e Regolamenti” è possibile visualizzare il Regolamento comunale per le occupazioni di spazi ed aree pubbliche.

Sviluppo sostenibile: è un principio, la cui definizione, in materia di tutela dell’ambiente, si trova nell’articolo 3-quater del Decreto Legislativo n. 152 del 3.04.2006 che dispone che ogni attività umana, giuridicamente rilevante, deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire all’uomo che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non comprometta la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future.

Anche l’attività della Pubblica Amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui quando essa deve scegliere discrezionalmente tra interessi pubblici e privati, deve dare prioritaria importanza agli interessi alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale. Bisogna quindi trovare un giusto equilibrio nello sfruttamento delle risorse ambientali, in modo da salvaguardare il corretto funzionamento e l’evoluzione degli ecosistemi naturali dalle modificazioni negative che possono essere prodotte dalle attività umane.

In senso più ampio, chi difende questo principio, vuole che la società cresca in modo equilibrato e duraturo, nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo, adottando tutte le misure necessarie per promuovere la tutela ambientale, lo sviluppo economico, l’eliminazione della povertà e l’effettiva partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, in un clima di maggior democrazia a livello internazionale.

Giovedì, 28 Febbraio 2019 09:31

Dizionario del cittadino - lettera R

 

R

Rassegna stampa: è una selezione periodica di notizie e informazioni apparse nei media (giornali, radio, telegiornali, siti web, agenzie stampa) su un determinato argomento o un determinato soggetto. All’interno degli enti o delle aziende, viene svolta dall’ufficio stampa per monitorare ladivulgazione delle informazioni relative all’immagine e alle attività degli stessi enti o aziende.

Ratifica: è l’atto amministrativo con cui la Pubblica Amministrazione sana un precedente atto illegittimo per vizio di incompetenza relativa, perché emanato da un’autorità che non aveva la competenza ad emanarlo.

La ratifica è anche l’atto con il quale si rende esecutivo un accordo già firmato o si confermano decisioni già assunte.

Ravvisare: ritenere che sussistano, ossia che siano presenti determinati elementi.

Redatto: scritto.

Redditività: in ambito aziendale, indica la percentuale di guadagno percepita dai soci che hanno investito nel capitale proprio dell'azienda il proprio denaro o i propri beni. L'indicatore della redditività del capitale proprio dei soci investito nell'azienda è dato dal ROE (return on equity = redditività del capitale proprio) che è il risultato del rapporto tra l'utile netto dell'esercizio e il capitale proprio. Questo indice deve essere confrontato con lo stesso indice riferito agli anni precedenti e con quello delle altre imprese dello stesso settore per poterne esprimere un giudizio in termini positivi o negativi. Se paragonato con forme alternative di investimento, occorre che sia almeno superiore a forme di investimento che abbiano un basso tasso di rischio come i BOT. La redditività deve essere superiore in quanto l'attività d'impresa, a differenza dei Bot, presenta un grado di rischio che non rende certo l'ottenimento della remunerazione (potrebbe verificarsi la possibilità che non vi siano utili, perché i costi potrebbero superare i ricavi).

Reddito imponibile: è la parte del reddito al netto delle ritenute previdenziali e assistenziali. È su questa quota che viene calcolata l’imposta da pagare (per esempio l’IRPEF).

Regione: ciascuno degli enti territoriali con autonomia statutaria, legislativa, amministrativa e finanziaria in cui è suddivisa la Repubblica italiana. 
Le regioni sono 20: 15 a statuto ordinario, 5 a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia). Le regioni a statuto speciale godono di particolari forme e condizioni di autonomia.

La fusione o la creazione di nuove Regioni può essere decisa soltanto con legge costituzionale, mentre lo spostamento da una regione all'altra di province e comuni che ne fanno richiesta avviene con legge ordinaria, che può essere discussa ed eventualmente approvata soltanto dopo che la maggioranza delle popolazioni interessate hanno manifestato il proprio consenso con un referendum.

Referendum: è uno strumento di esercizio della sovranità popolare (prevista dall’articolo 1 della Costituzione) e di democrazia diretta, in quanto permette agli elettori (cittadini iscritti nelle liste elettorali) di esprimere il proprio parere o la propria decisione su un tema specifico oggetto di discussione.

La Costituzione prevede vari tipi di referendum:

  1. quello abrogativo, per deliberare l’abrogazione totale o parziale di una legge ordinaria o di un atto avente forza di legge, quando lo richiedono 500.000 elettori o 5 Consigli regionali (è previsto dall’articolo 75 della Costituzione);

  2. quello confermativo, per richiedere il consenso del popolo affinché una legge di revisione costituzionale (che modifica, cioè, una norma preesistente della Costituzione) possa entrare in vigore (è previsto dall’articolo 138 della Costituzione);

  3. quello riguardante la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni (previsto dall’articolo 132, comma 1, della Costituzione) o quello riguardante il passaggio di Province e Comuni da una Regione ad un’altra (previsto dall’articolo 132, comma 2, della Costituzione);

  4. quello regionale, previsto dall’articolo 123 della Costituzione, in base al quale lo statuto della Regione regola l’esercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della Regione.

Secondo quanto disposto dall’articolo 75, comma 4, della Costituzione, la proposta che è oggetto del referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto (dei cittadini che hanno diritto a partecipare), e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

Regolamento: è un atto normativo emanato dallo Stato (si tratta dei regolamenti statali disciplinati dall’articolo 17 della Legge n. 400 del 1988), dalle regioni (sono i regolamenti regionali), dai comuni, dalle province, dalle organizzazioni internazionali e da enti privati, per disciplinare determinate materie o il proprio funzionamento.

I Regolamenti Comunali sono approvati dal Consiglio comunale, tranne quello sull’ordinamento degli uffici e dei servizi che deve essere approvato dalla Giunta comunale.

I regolamenti statali possono essere ministeriali, interministeriali e governativi.

Quelli governativi sono approvati dal Consiglio dei Ministri, dopo aver chiesto il preventivo parere al Consiglio di Stato, e sono emanati, secondo quanto previsto dall’art. 87, comma 5, della Costituzione, con un decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.). Poi sono vistati e registrati dalla Corte dei Conti, che ne controlla la legittimità e, infine, sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.

Ci sono vari tipi di regolamenti governativi, tra i quali:

  1. i regolamenti di stretta esecuzione che, nelle materie coperte da riserva assoluta di legge (cioè nelle materie la cui disciplina è interamente riservata alla legge o agli atti aventi forza di legge), dettano norme specifiche per la corretta applicazione delle leggi;

  2. i regolamenti di attuazione ed integrazione, che nelle materie coperte da riserva relativa di legge (cioè nelle materie la cui disciplina generale è prevista dalla legge o dagli atti aventi forza di legge) dettano la disciplina di dettaglio;

  3. i regolamenti di delegificazione (o autorizzati), adottati dal Governo sulla base di un’apposita legge che prevede che, dal momento in cui questi regolamenti entreranno in vigore, sarà abrogata la vecchia legge che disciplinava quella determinata materia;

  4. i regolamenti di organizzazione che disciplinano l’organizzazione interna degli uffici della Pubblica Amministrazione.

Rendiconto (o bilancio consuntivo): è il documento contabile nel quale una società (o un ente) riassume tutti i flussi di cassa che si sono realizzati nell'anno (esercizio) finanziario. Permette di verificare come è stato gestito l'esercizio finanziario, in quanto fornisce informazioni sulle modalità di reperimento delle risorse finanziarie e sull’utilizzo (impiego) delle stesse.

Rendita catastale: è il valore che il catasto attribuisce a un immobile in base alla sua capacità di generare reddito da affitto. Nel calcolo della rendita catastale si considerano diversi parametri, come la grandezza dell’immobile e la zona nella quale esso si trova. Moltiplicando la rendita catastale per un dato coefficiente di rivalutazione, si ottiene il valore catastale, che è la base imponibile sulla quale si calcolano le imposte da pagare.

Residenza: secondo quanto stabilito dall’articolo 43, comma 2, del codice civile, è il luogo in cui una persona ha la dimora abituale, cioè il luogo in cui abita di solito, in maniera stabile. La residenza può essere riferita ad un solo luogo. L’iscrizione nei registri anagrafici del Comune di residenza permette al cittadino di beneficiare del diritto di voto. Inoltre, l’abitazione del luogo di residenza viene dichiarata come prima casa.

Responsabile del procedimento: questa figura è disciplinata dagli articoli 4, 5 e 6 della Legge n. 241 del 1990 che, per il principio di trasparenza dell’attività amministrativa, obbliga le Pubbliche Amministrazioni a individuare al proprio interno il dipendente al quale attribuire la responsabilità di un determinato procedimento amministrativo e il cuinominativo deve essere comunicato a tutte le parti interessate. I suoi compiti principali sono: valutare se esistono le condizioni di ammissibilità e i presupposti per l’emanazione di provvedimento; accertare i fatti e curare l’istruttoria (chiedendo per esempio accertamenti tecnici oppure ordinando l’esibizione di documenti), per raccogliere tutte le informazioni necessarie per l’adozione dell’atto; indire le conferenze di servizi (o proporre l’indizione se non ne ha la competenza); curare le comunicazioni alle parti interessate, le pubblicazioni e le notificazioni previste dalle leggi e dai regolamenti.

Se ne ha la competenza, il responsabile del procedimento adotta il provvedimento amministrativo finale, altrimenti, se non ce l’ha, trasmette gli atti all’organo competente per l’adozione, che non può però discostarsi dalle risultanze dell’istruttoria precedentemente condotta. Può discostarsene soltanto se indica nel provvedimento finale la motivazione per cui ha deciso in modo diverso.

Il responsabile del procedimento deve quindi controllare l’esatta scansione dei momenti del procedimento, per cui risponde delle conseguenze derivanti da eventuali ritardi o omissioni.

Rete civica: è un sistema informativo telematico basato sulla cooperazione e l’erogazione di servizi. Le reti civiche favoriscono lo scambio di informazioni e la comunicazione nell’ambito di una comunità locale.

Retroattività: è la capacità di un atto, generalmente normativo, ad esempio di una legge, di produrre effetti anche nel periodo di tempo precedente a quello della sua emanazione o della sua entrata in vigore. La legge penale, invece, non è retroattiva, ossia nessun cittadino può essere condannato per azioni che non erano considerate reato nel momento in cui sono state compiute.

Rettifiche: correzioni.

Revoca: è l’atto amministrativo con cui, per sopravvenuti motivi di pubblico interesse, nel caso di mutamento della situazione di fatto o di una nuova valutazione dell’interesse pubblico originario, la Pubblica Amministrazione elimina un suo atto precedente viziato nel merito, ossia divenuto inopportuno rispetto alla tutela dell’interesse pubblico che esso deve perseguire, o valutato come inopportuno a seguito di una successiva valutazione dei vari interessi coinvolti.

La revoca non ha efficacia retroattiva, ossia non produce effetti per il passato, per cui gli effetti già prodotti dall’atto revocato rimangono validi fino al momento in cui è intervenuta la revoca.

È emanato dalla stessa autorità amministrativa che ha emesso l’atto da revocare o da un organo della Pubblica Amministrazione che si trova in posizione di superiorità gerarchica.

Rimozione: è l’eliminazione di qualcosa che è stato fatto in violazione di legge o di disposizioni normative, come, ad esempio, l’eliminazione dei manifesti affissi in violazione delle disposizioni vigenti, oppure lo spostamento di un ostacolo come, ad esempio, la rimozione di un’autovettura lasciata in divieto di sosta o la rimozione degli ingombri che si possono formare sulla superficie di un fondo o in un fosso, rivo, o altro alveo, a causa di materiali impigliati. Secondo quando disposto, infatti, dall’articolo 916 del codice civile, gli ingombri vanno rimossi per evitare che le acque danneggino o minaccino di danneggiare i fondi vicini.

Rimozione può anche significare sospensione, destituzione di una persona da un ufficio, da una carica.

Risorse umane: è l’ufficio di un’azienda privata o della Pubblica Amministrazione (dove spesso è chiamato Ufficio del Personale), che si occupa dell’amministrazione del personale che vi lavora.

I principali compiti di questo ufficio sono, ad esempio, per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, gli adempimenti legati ai concorsi pubblici e ai concorsi interni, la predisposizione di tutti gli atti relativi al collocamento inaspettativa per malattia, la cura e l’aggiornamento del fascicolo personale di ogni dipendente, il controllo giornaliero delle presenze del personale, il coordinamento di attività di formazione per l’aggiornamento del personale, il pagamento degli stipendi e la gestione previdenziale e assistenziale.

Il cambiamento della normativa, intervenuta a partire dal 1993 in materia di gestione delle risorse umane, ha interessato i temi della privatizzazione del rapporto d’impiego, del decentramento e della managerializzazione, della dirigenza, della valutazione, della formazione e della mobilità.

La formazione, nella gestione delle risorse umane, riguarda lo sviluppo professionale e i processi di apprendimento, le conoscenze specialistiche e le componenti trasversali. Interviene, inoltre, sull’analisi dei bisogni di formazione, sul miglioramento continuo delle conoscenze e mira al miglioramento dei processi di apprendimento.

Ritenuta d’acconto: è una trattenuta sulla retribuzione, cioè sul compenso o stipendio percepiti dal dipendente privato o pubblico. In particolare, è la parte del compenso o dello stipendio che i sostituti d’imposta (l’impresa o la Pubblica Amministrazione) trattengono, cioè non pagano a chi ha svolto il lavoro, ma versano direttamente allo Stato come imposta dovuta dal lavoratore.

Rogito: secondo quanto stabilito dall’articolo 1350 del codice civile, è l’atto pubblico, redatto obbligatoriamente da un notaio in forma scritta, con il quale la proprietà dell’immobile passa dal venditore al compratore. Per legge, la scelta del notaio è affidata a chi compra. In presenza del notaio, le parti (il venditore e il compratore) firmano l’atto di compravendita, l’acquirente paga il venditore e riceve da lui le chiavi dell’immobile.

Giovedì, 28 Febbraio 2019 09:29

Dizionario del cittadino - lettera Q

 

Q

Query: è la richiesta (l’interrogazione) fatta da un utente a un motore di ricerca o a un database, per cercare tra molte informazioni quella desiderata. L’interrogazione e la successiva ricerca avvengono di solito per parole chiave: l’utente può inserire una o più parole che circoscrivono l’argomento relativo all’informazione che sta cercando, e il programma individua nell’archivio i documenti di interesse. Esistono anche forme di ricerca più complesse (o avanzate), grazie alle quali è possibile reperire l’informazione desiderata, inserendo dettagli più precisi, come la data di creazione di un documento, il nome dell’autore, o un’intera frase contenuta nel testo cercato.

Quietanza: è la ricevuta che attesta l’avvenuto pagamento di una somma di denaro, come il premio assicurativo, che è la somma dovuta periodicamente alla Compagnia di assicurazioni, ad esempio, per la R.C. A. (la polizza assicurativa che copre dai danni derivanti dalla circolazione degli autoveicoli).

Quorum: esistono due tipi di quorum:

a) il quorum costitutivo: corrisponde, sostanzialmente al numero legale. È, infatti, il numero minimo di aventi diritto (cioè di persone che hanno il diritto di partecipare ad una assemblea e di votare) che devono essere presenti ad una riunione (assemblea) o che devono partecipare ad una votazione, affinché l’assemblea possa considerarsi validamente costituita e la votazione possa essere ritenuta valida. È previsto, ad esempio, per la validità del referendum abrogativo di una legge ordinaria;

b) il quorum deliberativo: è il numero minimo di voti a favore di un candidato o di una proposta, che devono essere attribuiti a un candidato perché possa essere eletto (ad esempio per l’elezione del Presidente della Repubblica) o che devono essere espressi a favore di una proposta, affinché questa possa essere approvata.

Quote rosa: è il numero di posti riservati alle donne all’interno degli organi politici istituzionali elettivi e non, per garantire la rappresentatività femminile nella società. Rappresenta uno strumento per realizzare le Pari Opportunità. A giugno 2011, il Parlamento italiano ha approvato la legge sulle quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende quotate. Questa legge prescrive che, a partire dal 2012, i Consigli di amministrazione (Cda) delle aziende quotate e delle società a partecipazione pubblica dovranno essere composti per un quinto da donne. Dal 2015 la quota rosa dovrà salire a un terzo. Se le aziende non si adegueranno, dovranno pagare le sanzioni pecuniarie (da 100.000 a un milione di euro per i Cda, e da 20.000 a 200.000 euro per i collegi sindacali). 

Lunedì, 25 Febbraio 2019 11:38

Avvisi Servizio Tributi

In questa sezione saranno pubblicati gli avvisti relativi all’Ufficio Tributi, diversi dagli avvisi Tares. Questi ultimi sono pubblicati all’interno della sezione Ufficio Tarsu – Tares.

Avviso Contribuenti

 

Lunedì, 25 Febbraio 2019 11:10

Servizio Stato Civile - Moduli Nascita

Autocertificazione di certificato di nascitaico pdf

Autocertificazione di estratto di nascitaico pdf

Autocertificazione di estratto di nascita del proprio figlio minoreico pdf

Autocertificazione di nascita del proprio figlio minoreico pdf

Lunedì, 25 Febbraio 2019 11:03

Servizio Stato Civile - Moduli Matrimonio

Autocertificazione di certificato di matrimonioico pdf

Autocertificazione estratto di matrimonioico pdf

Procura per richiedere le pubblicazioni di matrimonioico pdf

Richiesta pubblicazioni di matrimonio da celebrarsi con rito civileico pdf

Modulo Dichiarazione di esatta indicazione del nome per maggiorenniico pdf

Modulo Dichiarazione di esatta indicazione del nome per minoriico pdf

Giovedì, 21 Febbraio 2019 12:49

Dizionario del cittadino - lettera P

P

P.A.: Pubblica Amministrazione.

Pagamenti per cassa: lo è ad esempio il pagamento dell’IVA, che secondo quanto disposto dall’articolo 7 del Decreto Legge n. 185 del 29.11.2008, diviene esigibile, ossia deve essere pagata al momento dell’effettiva riscossione del corrispettivo, e quindi all’effettivo saldo della fattura. Per poter usufruire di questo beneficio è però necessario indicare nella fattura che si tratta di una prestazione effettuata con imposta a esigibilità differita. Se manca tale indicazione, l’esigibilità è immediata. In ogni caso l’IVA va pagata entro un anno dall’emissione della fattura.

Parere: è l’atto giuridico con il quale, nel corso di un procedimento amministrativo, un organo, di solito collegiale (ad esempio una commissione), dà la sua valutazione su un provvedimento in corso di formazione all'organo competente a decidere, che ne ha fatto richiesta.

Il parere può essere facoltativo, se l’organo competente a decidere non è tenuto a chiederlo, né qualora lo richieda, a decidere in conformità ad esso; obbligatorio, se questo è tenuto a chiederlo, ma non a decidere in conformità ad esso; oppure vincolante, se lo stesso è obbligato a chiederlo e a decidere in conformità ad esso.

Il parere può inoltre essere di legittimità, se riguarda la conformità del provvedimento da emanare alle norme giuridiche, oppure di merito, se riguarda la sua idoneità a conseguire in modo ottimale il fine stabilito dalla norma giuridica, in base a regole non giuridiche (tecniche, di esperienza, ecc.), applicabili di volta in volta.

Per le proposte di deliberazione, che devono essere approvate dalla Giunta e dal Consiglio comunale, sono previsti un parere di regolarità contabile, che deve essere espresso dal Responsabile dei servizi finanziari, e un parere di regolarità tecnica, espresso dal Dirigente del servizio che realizzerà l’opera o l’intervento descritti nella proposta di deliberazione.

Pari opportunità: è il principio che afferma la sostanziale uguaglianza e la parità di condizioni, nella sfera politica, economica e sociale, tra le persone, indipendentemente dal sesso, religione e convinzioni personali, razza eorigine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale. Tuttavia, quando si parla di pari opportunità ci si riferisce soprattutto al superamento di ogni distinzione di genere (cioè tra uomini e donne) nella società e nel lavoro. Le Pubbliche Amministrazioni, infatti, in base a quanto stabilito dall’articolo 57 del Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.2001, garantiscono pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro.

Parlamento europeo: è l’assemblea parlamentare dell’Unione europea, con sede a Strasburgo, eletta direttamente dai cittadini dell'Unione europea, ogni cinque anni. Insieme al Consiglio dell’Unione europea, è una delle due camere che esercita il potere legislativo nell’Unione stessa, esaminando le proposte legislative della Commissione europea. Esso condivide con il Consiglio dell'Unione europea anche il potere di approvare il bilancio annuale dell'Unione Europea. Esercita, inoltre, il controllo politico sull’operato della Commissione europea tramite interrogazioni scritte e orali e la mozione di censura.

Password: significa parola chiave o parola d’ordine. È una sequenza di caratteri numerici o alfabetici, assegnata o scelta dall’utente, per accedere in modo esclusivo, e quindi sicuro, ad una risorsa informatica (ad esempio al computer o allo sportello bancomat). La password è unica e personale: l’utente deve per esempio inserirla ogni volta che desidera accedere alla casella e-mail per consultare la propria posta elettronica, o allo sportello bancomat per effettuare un’operazione bancaria.

Di solito alla password è associato uno specifico username (o nome utente), che serve ad essere univocamente identificati dal sistema al quale si chiede di accedere.

Quando si sceglie una password, si consiglia di non usare parole ovvie, come il proprio nome o cognome, o parole troppo corte. Si consiglia, invece, di usare parole lunghe, contenenti caratteri maiuscoli, minuscoli, numeri e caratteri speciali, di cambiare la password dopo averla utilizzata per un certo periodo, e di non usare la stessa password per più servizi.

Patto associativo: è un documento che contiene le linee guida e i principi fondamentali ai quali si ispira l’attività di un’associazione o di un gruppo di soggetti. Chi vi aderisce, accetta diritti e doveri che ne conseguono e ne condivide gli obiettivi.

Pendolarismo: è il fenomeno sociale che consiste nello spostamento di persone che abitano in un luogo diverso da quello in cui studiano o svolgono il proprio lavoro, e che devono quindi affrontare ogni giorno il viaggio di andata e ritorno, utilizzando mezzi di trasporto collettivo, come il treno e l’autobus, o mezzi privati, come l’automobile.

Periodo di vigenza: periodo in cui una legge, una norma è obbligatoria, è in vigore.

Persona giuridica: è un complesso organizzato di persone e di beni al quale l’ordinamento giuridico attribuisce la capacità giuridica, ossia la titolarità di diritti e di doveri. La persona giuridica può essere pubblica, se persegue interessi della collettività, o privata, se le sue finalità sono principalmente di carattere privato e di profitto. Rientrano nel primo caso, ad esempio, gli enti pubblici, come lo Stato, le Regioni, i Comuni, mentre appartengono al secondo caso le società di capitali e le fondazioni.

Phishing: è un’attività illegale diffusa su Internet, che consiste nell’invio di messaggi di posta elettronica fasulli, per reperire con l’inganno dati sensibili (informazioni personali o riservate) degli utenti di internet, che servono a rubare la loro identità e il loro denaro. In pratica l’utente malintenzionato (phisher) spedisce al malcapitato un messaggio e-mail che simula, nella grafica e nel contenuto, quello di un mittente a lui conosciuto, come, ad esempio, quello della sua Banca. L’e-mail di solito informa dell’esistenza di problemi che si sarebbero verificati sul conto corrente del destinatario, e invita lo stesso a fornire dati personali come numeri di carte di credito, codici di accesso, o password, per superare questi falsi problemi. Successivamente il malintenzionato utilizza questi dati per rubare i soldi dal conto corrente dell’utente ingannato, e trasferirli ad altri conti. È possibile difendersi da questa truffa con specifici programmi antivirus e buoni filtri che bloccano questa tipologia di messaggi.

Piano dell’offerta formativa (POF): è il documento pubblico con cui ogni scuola presenta annualmente i propri programmi didattici e formativi. È redatto dal Collegio dei docenti rispettando la linea di indirizzo scelta dalla scuola.

L’esigenza di formulare il POF nasce dalla Legge n. 59 del 1997 (Legge Bassanini) che ha introdotto l’autonomia scolastica all’interno di un più vasto decentramento amministrativo, in un’ottica di snellimento burocratico. Secondo quanto disposto dall’articolo 21 di tale legge, infatti, l’autonomia organizzativa è finalizzata alla realizzazione della flessibilità, della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, all’integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. L’autonomia didattica è finalizzata, inoltre, al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto di apprendere. Essa si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, da adottare nel rispetto della possibilità e pluralità di opzioni metodologiche, e in ogni iniziativa che sia espressione di libertà progettuale. Questa dichiarazione programmatica di libertà progettuale è stata, poi, chiarita dall’articolo 1, comma 2, del D.P.R. n. 275 dell’8.03.1999, secondo cui, l’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.

Piano di Zona: è uno strumento urbanistico attuativo equiparato al Piano Particolareggiato. Con il Piano di Zona si definiscono urbanisticamente i comprensori di aree da destinare alla costruzione di alloggi (abitazioni) a carattere economico o popolare, nonché alle opere e servizi complementari, urbani e sociali, comprese le aree per il verde pubblico. Il Piano è adottato e approvato dal Consiglio comunale e ha efficacia per 18 anni, come disposto dall’articolo 38 della Legge 865/1971 (che ha modificato la Legge 167/1962) e dall’articolo 51 della Legge 457/1978.

Piano triennale opere pubbliche: in base a quanto disposto dall’articolo 128 del Decreto Legislativo n. 163 del 12.04.2006 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), l’attività di realizzazione dei lavori pubblici di importo superiore a 100.000 euro si svolge sulla base di un programma triennale e di suoi aggiornamenti annuali che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono e approvano, nel rispetto dei documenti programmatori, già previsti dalla normativa vigente, e della normativa urbanistica, insieme all’elenco dei lavori da realizzare nello stesso anno.L’articolo 5 della Legge della Regione Sardegna n. 5 del 2007, al comma 10, dispone che il programma triennale e l'elenco annuale siano approvati insieme al bilancio di previsione.

Pignoramento: secondo quanto disposto dall’articolo 492 codice di procedura civile, è l’atto con cui si inizia l’espropriazione forzata processuale,che consiste in una ingiunzione (ordine) che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di non compiere atti che possano sottrarre i beni, che si assoggettano all’espropriazione, alla garanzia di uno o più creditori.

Portavoce: è un comunicatore pubblico, previsto dalla Legge n. 150 del 2000, attraverso il quale alcune Pubbliche Amministrazioni (o un organo pubblico) fanno comunicazione istituzionale. È, infatti, colui che è chiamato ad essere la voce dell’ente all’esterno. Non è necessario che sia un giornalista iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti e può anche essere esterno alla Pubblica Amministrazione per la quale lavora.

Post: sono commenti in ordine cronologico e tematico (contenenti testi, video e immagini) che gli utenti del web (di internet) pubblicano sui blog.

Posta elettronica: secondo quanto previsto dall’articolo 1 del D.P.R. n. 68 dell’11.02.2005, è un sistema elettronico con il quale si trasmettono documenti informatici.

È uno degli strumenti che la Pubblica Amministrazione può utilizzare per dialogare con il cittadino, che può inviare messaggi di posta elettronica per porre domande specifiche o chiedere informazioni generali agli uffici della Pubblica Amministrazione.

Posta elettronica certificata (PEC): secondo quanto previsto dall’articolo 1 del D.P.R. n. 68 dell’11.02.2005, è ogni sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica attestante (comprovante) l’invio e la consegna di documenti informatici.

In altre parole è una e-mail che consente di inviare e ricevere messaggi con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento, perché garantisce ora e data di spedizione e di ricezione, provenienza e integrità del contenuto. Il D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 6.05.2009, contiene disposizioni sul rilascio e l’uso della casella di PEC assegnata ai cittadini. In base a quanto previsto dall’articolo 2 del citato D.P.C.M. del 6.05.2009, il cittadino che vuole usare la PEC per i suoi rapporti con la Pubblica Amministrazione può chiedere l’assegnazione di una casella di posta elettronica direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie oppure ad una delle imprese che hanno ricevuto in affidamento il servizio (come le Poste S.p.A), collegandosi al sito istituzionale www.postacertificata.gov.it.

Qui il cittadino deve compilare on line (cioè scrivendo al computer, dopo essersi collegato ad internet) un modulo nel quale deve indicare i dati anagrafici ed altre informazioni, ma, poi, per il rilascio della casella, dovrà recarsi materialmente in un ufficio postale.

Per l’attivazione della PEC e le comunicazioni fatte con la PEC, il cittadino non ha oneri, cioè non deve pagare tasse o corrispettivi. L’uso del servizio PEC è quindi gratuito, riservato e personale. La durata della casella assegnata al privato è la stessa della concessione, per cui dura fino al 18.03.2014 (articolo 6.1. del contratto di utenza). Può però durare di più, se si rinnova la concessione.

Attraverso la posta elettronica certificata, ogni cittadino può richiedere informazioni, inviare istanze e documenti alle Pubbliche Amministrazioni, e ricevere a sua volta dalle stesse informazioni e documenti, rimanendo comodamente a casa o comunque senza la necessità di recarsi presso gli uffici delle Pubbliche Amministrazioni. È sufficiente, infatti, connettersi ad internet da qualsiasi luogo nel quale ci si trovi.

Il privato che ha richiesto e ottenuto un indirizzo di PEC per i rapporti con la Pubblica Amministrazione deve controllare la corrispondenza elettronica, così come ognuno ha l’onere di controllare la posta che fisicamente arriva presso l’indirizzo della propria residenza o domicilio.

L’indirizzo di posta elettronica certificata del Protocollo Generale del Comune di Carbonia è: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Potestà legislativa regionale: è il potere delle regioni di approvare leggi, con efficacia limitata al proprio territorio. Nell'esercizio di questo potere le regioni devono rispettare la Costituzione, i principi fondamentali dell'ordinamento giuridico e i vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea e dagli obblighi internazionali. La potestà legislativa è attribuita alle regioni dall'articolo 117 della Costituzione, che definisce espressamente quali sono le materie che rientrano nella competenza legislativa esclusiva dello Stato e quali le materie che rientrano nella competenza legislativa concorrente delle Regioni (cioè quelle materie per le quali lo Stato determina i principi fondamentali valevoli per tutto il territorio nazionale che le Regioni debbono rispettare nell’approvazione delle leggi). Alle regioni spetta la potestà legislativa in ogni altra materia. Le leggi regionali non possono istituire dazi d'importazione o esportazione o transito, né adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone e delle cose, né limitare l'esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale.

Preambolo: è la parte di un atto in cui sono elencate le norme in base alle quali l'atto viene emanato o le fasi significative del procedimento amministrativo svolto (di solito i richiami alle norme o alle fasi del procedimento sono introdotti da formule come “visto” o “richiamato”.)

Prelazione: è il diritto che ha una persona, rispetto ad altre, di esercitare per primo un diritto o di acquistare per primo un bene (è il diritto ad essere preferito). Ad esempio, in base a quanto disposto dall’articolo 38 della Legge n. 392 del 27.07.1978, il conduttore (o locatario), cioè colui che abita in unappartamento e che versa ogni mese un canone di locazione al proprietario dell’appartamento (detto locatore), ha il diritto di acquistarlo per primo, se il proprietario decide di venderlo. Per questa ragione, il conduttore è la prima persona alla quale il locatore deve comunicare (con atto notificato mediante ufficiale giudiziario) la propria volontà di vendere l’appartamento.

Prescrizione: consiste nell’estinzione di un diritto soggettivo se il suo titolare non lo esercita per un periodo prolungato di tempo, determinato dalla legge normalmente in 10 anni (termine di prescrizione ordinaria). Un esempio di prescrizione breve è quello relativo all’azione per chiedere il risarcimento del danno derivante da fatto illecito (5 anni dal fatto). La prescrizione decorre dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Non sono soggetti a prescrizione i diritti indisponibili, tra i quali rientrano i diritti della personalità, gli status familiari e la potestà dei genitori sui figli.

Tra i diritti disponibili non soggetti a prescrizione vi sono ad esempio il diritto di proprietà (che però è soggetto all’istituto della prescrizione acquisitiva, cioè l’usucapione) e il diritto a far valere la nullità di un contratto.

Prestiti obbligazionari: sono emessi da società per azioni o in accomandita per azioni, oppure da enti pubblici, per finanziarsi a medio-lungo termine. Una società (o un ente pubblico) chiede un prestito a soggetti privati, detti obbligazionisti, che versano alla società (o all’ente pubblico) una somma di denaro, ricevendo in cambio un certo numero di obbligazioni, che sono titoli di credito, produttivi di interessi. Il guadagno, per i soggetti privati, consiste dunque nel ricevere una cedola di interesse a scadenza fissa (o trimestrale o semestrale). Poi, entro il termine stabilito dal contratto, la società (o l’ente pubblico) rimborsa ai soggetti privati la somma ricevuta in prestito.

Previdenza sociale: è il sistema di tutela che lo Stato assicura ai cittadini che si trovano in situazioni di malattia, infortunio, invalidità, vecchiaia, disoccupazione involontaria o maternità, pagando loro una pensione, assegni integrativi per il nucleo familiare o per la maternità.

Secondo quanto disposto dall’articolo 38 della Costituzione, infatti, ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. Inoltre, i lavoratori hanno diritto ad avere mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria. A tali compiti provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato (come ad esempio l’Inps e l’Inpdap).

Procedura ad evidenza pubblica: è il procedimento, articolato in più fasi, attraverso il quale la Pubblica Amministrazione, garantendo trasparenza e concorrenzialità, sceglie, tra più contraenti possibili, quello che meglio risponde ai principi che regolano l’attività dell’amministrazione pubblica (efficacia, efficienza ed economicità). In questo modo la Pubblica Amministrazione garantisce che la procedura si svolga in maniera trasparente e secondo le regole della concorrenza. Gli appalti pubblici e le aste per la vendita di immobili pubblici, rientrano in questa categoria.

Procedimento amministrativo: è la sequenza degli atti e delle attività compiuti dalla Pubblica Amministrazione, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione (sanciti dall’articolo 97 della Costituzione), al fine di adottare un atto finale, ossia il provvedimento amministrativo (per esempio: un'autorizzazione, un contratto, una convenzione). È regolato principalmente dalla Legge n. 241 del 7.08.1990.

Le fasi che lo compongono sono: l’iniziativa, cioè quella in cui la Pubblica Amministrazione avvia il procedimento; quella istruttoria, in cui essa raccoglie e valuta le informazioni rilevanti per l’adozione dell’atto finale; quella costitutiva, in cui l’organo competente, decide e adotta il provvedimento; quella integrativa dell’efficacia (che può consistere ad esempio nel comunicare alla parte interessata che l’atto è stato adottato), necessaria affinché tale provvedimento divenga efficace.

La Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di non aggravare il procedimento (aggiungendo ad esempio controlli, ispezioni o richieste di documenti), se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell’istruttoria, cioè può farlo soltanto se c’è un concreto motivo di interesse pubblico.

In base a quanto disposto dalla Legge n. 241 del 7.08.1990, possono intervenire nel procedimento tutti i soggetti portatori di interessi pubblici o privati, che possono risultare danneggiati dal provvedimento.

Secondo quanto disposto dall’articolo 2 della Legge n. 241 del 1990, se il procedimento deve essere necessariamente aperto a seguito dell’istanza (richiesta) di un cittadino, o deve essere iniziato d’ufficio (cioè indipendentemente da una sua richiesta), la Pubblica Amministrazione deve concluderlo con un provvedimento espresso, ad esempio con il rilascio o il diniego (rifiuto) di una concessione, e lo deve fare entro il termine massimo di 30 giorni (oppure di 90, se decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri prevedono un termine diverso). Ci sono, tuttavia, dei casi in cui la Pubblica Amministrazione deve concludere il procedimento entro 180 giorni (con la sola esclusione dei procedimenti di acquisto della cittadinanza italiana e di quelli riguardanti l’immigrazione), ad esempio per la natura degli interessi pubblici tutelati o la particolare complessità del procedimento stesso.

Il termine per la conclusione del procedimento può essere sospeso per un periodo massimo di 30 giorni, quando l’Amministrazione deve acquisire informazioni non presenti tra i suoi documenti o non direttamente acquisibili presso altre Pubbliche Amministrazioni.

Scaduti i termini, se l’Amministrazione non ha concluso il procedimento, se cioè non ha risposto all’istanza (richiesta) del cittadino, si hanno 2 ipotesi:

a) quella del silenzio assenso, disciplinata dall’articolo 20 della Legge n. 241 del 1990, per cui il silenzio dell’Amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento della domanda del cittadino, senza necessità di ulteriori istanze o diffide (il silenzio, tuttavia, non equivale ad assenso nel caso di procedimenti amministrativi riguardanti, ad esempio, il patrimonio culturale e paesaggistico, l’ambiente, la difesa nazionale, la pubblica sicurezza, l’immigrazione, l’asilo, la cittadinanza, la salute o la pubblica incolumità);

b) quella del silenzio rifiuto, per cui il silenzio dell’Amministrazione si interpreta come rifiuto, cioè è come se l’Amministrazione, con un provvedimento espresso, avesse respinto l’istanza del cittadino. Secondo quanto disposto dall’articolo 31, comma 2, del Decreto Legislativo n. 104 del 2.07.2010, fino a quando la Pubblica Amministrazione non adempie (cioè non conclude il procedimento), il cittadino può fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro il silenzio rifiuto, entro 1 anno dalla scadenza del termine previsto per la conclusione del procedimento. In passato, per proporre ricorso contro il silenzio dell’Amministrazione, il cittadino doveva aver prima indirizzato all’Amministrazione inadempiente, una diffida ad adempiere all’obbligo di rispondere alla sua istanza (del tipo: “Se non emani, entro un certo termine, il provvedimento di accoglimento o di rifiuto della mia istanza, faccio ricorso”). Ora, secondo quanto disposto dall’articolo 117 del Decreto Legislativo n. 104 del 2.07.2010 (detto Codice del processo amministrativo), il ricorso contro il silenzio rifiuto può essere proposto anche senza diffida.

Profilassi: è una qualsiasi procedura medica o di sanità pubblica il cui scopo è prevenire, piuttosto che curare o trattare, le malattie. In prima analisi, le misure di profilassi sono divise in profilassi primaria (per prevenire l'insorgere di una malattia), profilassi secondaria (per aiutare il paziente a difendersi da eventuali peggioramenti, laddove la malattia sia già insorta). Il termine profilassi è utilizzato soprattutto nel caso di malattie infettive, mentre nelle malattie cronico degenerative rimane in uso il termine prevenzione (primaria, secondaria, terziaria). Sono esempi di profilassi la depurazione dell’acqua, la bonifica di terreni, tutte quelle pratiche di educazione, formazione e informazione sanitaria, la disinfestazione, disinfezione e sterilizzazione.

Progetto di legge: è il testo normativo, suddiviso in articoli, che viene presentato alle Camere o ai Consigli regionali dai soggetti cui spetta l’iniziativa legislativa. Contiene la proposta di una nuova legge. Una volta discusso, se viene approvato diventa legge.

Progetti – guida: è un allegato al Piano di Riqualificazione e Recupero del Comune di Carbonia ed è uno degli strumenti fondamentali per la sua attuazione. Dà indicazioni su come progettare interventi di modifiche da effettuare sulle costruzioni edili originarie (ad esempio dà indicazioni su come inserire un garage).

I progetti – guida non danno indicazioni obbligatorie su come procedere alle modifiche, ma coloro che si attengono ad esse, potranno agire per singole unità immobiliari in concessione diretta, anche in deroga ai limiti di volumetria prefissati.

Propedeutica: preparatoria, introduttiva.

Provvedimento amministrativo: è l’atto amministrativo con il quale un’autorità della Pubblica Amministrazione manifesta unilateralmente la propria volontà, nell’esercizio dei suoi poteri. Si tratta quindi di una decisione presa dalla sola Amministrazione, che produce effetti nella sfera giuridica di un soggetto esterno (ad esempio del cittadino), anche contro la sua volontà, creando, modificando o estinguendo una determinata situazione giuridica, al fine di realizzare un particolare interesse pubblico. Tuttavia, per il principio di legalità della Pubblica Amministrazione (fissato dall’articolo 97 della Costituzione), ogni potere amministrativo deve trovare fondamento in una precedente norma, che deve anche fissare i parametri generali cui le decisioni della Pubblica Amministrazione devono ispirarsi.

I provvedimenti amministrativi sono quindi tipici, cioè la causa del potere nella cui esplicazione sono adottati dalla Pubblica Amministrazione, è predeterminata dalla legge. Inoltre, secondo quanto stabilito dall’articolo 97 della Costituzione, la Pubblica Amministrazione, nell’effettuare una scelta, deve perseguire l’imparzialità, cioè deve evitare favoritismi, che sono contrari all’interesse pubblico da soddisfare, e deve valutare tutti gli interessi coinvolti, pubblici e privati. In ogni provvedimento amministrativo che la Pubblica Amministrazione notifica (fa conoscere) al destinatario (ad esempio un cittadino) devono essere indicati, inoltre, l’autorità alla quale il cittadino può presentare ricorso contro il provvedimento stesso, e il termine (cioè il numero di giorni, trascorso il quale non è più possibile fare ricorso).

Se l’interessato pensa, infatti, di essere stato danneggiato da un provvedimento amministrativo, può presentare ricorso per ottenere ad esempio la sua modifica o il suo annullamento. Se non presenta ricorso entro il termine previsto dalla legge (di 60 giorni dal momento in cui gli è stato notificato l’atto o da quello in cui ne ha avuto conoscenza, se fa ricorso al giudice amministrativo regionale (Tar); di 120 giorni se presenta ricorso straordinario al Presidente della Repubblica), il provvedimento diventa inoppugnabile, cioè non può più essere impugnato (annullato o modificato). Sono provvedimenti amministrativi ad esempio il decreto e la delibera.

Pubblica Amministrazione: secondo quanto disposto dall’articolo 2 del Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.2001, per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, compresi, tra gli altri, gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende e amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, e le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale. La Pubblica Amministrazione svolge attività nell’interesse della collettività.

Pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna (B.U.R.A.S.): è lo strumento legale per conoscere tutti gli atti della Regione Sardegna, gli atti dello Stato di interesse regionale e alcuni atti di altri enti pubblici. Con la pubblicazione nel B.U.R.A.S. vengono portati ufficialmente a conoscenza della collettività, ad esempio, una legge o un atto amministrativo regionale. Gli atti normativi, pubblicati nel B.U.R.A.S. producono effetti giuridici, trascorso un determinato periodo di tempo dalla loro pubblicazione. La legge della Regione Sardegna di solito entra in vigore quindici giorni dopo la pubblicazione, salvo termine maggiore o minore stabilito dalla legge stessa.

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