Abaco delle modificazioni: insieme al Progetto – guida, è un allegato al Piano di Riqualificazione e Recupero del Comune di Carbonia ed è uno degli strumenti fondamentali per la sua attuazione. Serve a capire in quale modo sia possibile apportare delle modifiche alle diverse tipologie edilizie. Serve, infatti, a gestire gli interventi sui corpi di fabbrica “modificati”, le aggiunte ai corpi di fabbrica originari e i nuovi inserimenti di garage e loggiati nei lotti appartenenti all’edilizia di fondazione. In particolare, definisce allineamenti, spessori dei corpi di fabbrica, altezze e caratteristiche delle modificazioni ammissibili, precisandone i limiti.
Abrogazione: è disciplinata dall’articolo 15 delle Disposizioni preliminari al Codice civile (cosiddette Preleggi). Significa che una legge vecchia (che viene abrogata) finisce di produrre effetti, dal momento in cui entra in vigore una nuova legge successiva. La legge abrogata cessa quindi di avere efficacia per il futuro, ma di solito continua a disciplinare i fatti che si sono verificati prima dell’abrogazione, tranne che nei casi, espressamente previsti dal legislatore, in cui la nuova legge sia retroattiva (ossia produca effetti anche per il passato).
L’abrogazione si verifica se il legislatore lo dichiara espressamente con una legge posteriore, se c’è incompatibilità tra le nuove disposizioni e quelle precedenti, oppure se la nuova legge disciplina l’intera materia già regolata dalla legge anteriore.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 75 della Costituzione, con referendum popolare si può decidere di abrogare totalmente, o in parte, una legge o un atto avente forza di legge.
Accessi viari: sono gli ingressi, le entrate delle strade.
Ad interim: è il periodo tra il momento in cui il titolare di una determinata funzione cessa la sua attività (per dimissioni, decadenza, decesso, ecc) e quello in cui il nuovo titolare assume la stessa funzione. In tale periodo si definisce interim anche l’incarico affidato provvisoriamente in attesa del titolare definitivo.
Affissioni: sono una forma di pubblicità mediante esposizione su strade o piazze di cartelli, manifesti, locandine o simili. In base a quanto disposto dal Decreto Legislativo n. 507 del 15.11.1993, la pubblicità esterna e le pubbliche affissioni sono soggette ad una imposta da versare al Comune nel cui territorio sono effettuate. Per questo fine il Comune adotta un apposito regolamento per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità e per l’effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni.
Il Regolamento comunale per la disciplina della pubblicità e delle affissioni e per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, è consultabile nel sito www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Statuto e Regolamenti.
Agglomerato urbano: è l’insieme di edifici costituente un centro abitato.
Albo pretorio: è lo spazio (oggi virtuale, presente nei siti delle Pubbliche Amministrazioni) in cui vengono pubblicati tutti gli atti amministrativi pubblici che, per Legge, Statuto o Regolamento, devono essere conosciuti dai cittadini (per esempio le ordinanze del Sindaco e della Polizia Municipale). Dal 1° gennaio 2011 l’Albo Pretorio murario non ha più valore legale e può essere utilizzato soltanto come comunicazione aggiuntiva. Dal sito www.comune.carbonia.ci.it è possibile accedere all’Albo Pretorio del Comune di Carbonia.
Ammenda: secondo quanto disposto dall’articolo 17, comma 2, del codice penale, è la pena pecuniaria (cioè una somma da pagare allo Stato) prevista per chi commette contravvenzioni, in contrapposizione alla multa che invece è la pena pecuniaria prevista per i delitti (articolo 17, comma 1, del codice penale). Impropriamente, invece, nel linguaggio comune il termine ammenda viene confuso con quello di multa.
Secondo quanto stabilito dal successivo articolo 26 del codice penale, la pena dell’ammenda consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a 20 euro e non superiore a 10.000 euro. Per alcune contravvenzioni è prevista la sola pena dell’ammenda, mentre per altre l’ammenda si applica alternativamente o congiuntamente alla pena dell’arresto.
Secondo quanto disposto dall’articolo 133 bis del codice penale, quando il giudice deve stabilire l’ammontare dell’ammenda, deve tener conto anche delle condizioni economiche del reo, cioè di chi ha commesso il reato.
Ammortamento: dal punto di vista finanziario, è il piano di estinzione di un debito (detto appunto piano di ammortamento) attraverso il pagamento di rate periodiche di rimborso che vanno a saldare in parte il capitale preso in prestito, in parte la quota degli interessi maturati su quella quota di capitale.
Anagrafatura: è l’identificazione dei cani, che avviene inserendo un microchip sotto la pelle degli stessi animali.
Annullamento: è il provvedimento con il quale la Pubblica Amministrazione fa venir meno l’efficacia, ossia gli effetti, di un atto amministrativo illegittimo per violazione di legge, eccesso di potere, o incompetenza relativa, con efficacia retroattiva, cioè dal momento in cui lo stesso è stato emanato dalla Pubblica Amministrazione. Si ha incompetenza relativa quando l’autorità che ha emanato l’atto, pur facendo parte del settore dell’amministrazione competente per quella materia, non aveva la competenza ad emanarlo (cioè non aveva quello specifico grado gerarchico richiesto per emanarlo), oppure quando non aveva la competenza ad emanare atti in quella materia.
L’interessato può anche chiedere, al giudice amministrativo regionale (Tar), l’annullamento di un atto illegittimo entro 60 giorni (è il termine di decadenza, previsto dall’articolo 29 del Decreto legislativo n. 104 del 2.07.2010, trascorso il quale non è più possibile proporre l’azione di annullamento) dal momento in cui gli è stato notificato l’atto o da quello in cui ne ha avuto conoscenza; entro 120 giorni se presenta ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. In questo caso sarà il giudice amministrativo, con una sentenza, ad annullare l’atto dichiarato illegittimo.
Nel caso di una votazione, l’annullamento avviene quando il Presidente del Consiglio comunale ne accerta l’irregolarità dello svolgimento. La votazione annullata deve essere immediatamente ripetuta.
Appalto: secondo quanto disposto dall’articolo 1655 del codice civile, è il contratto con cui una parte, detta appaltatore, assume, organizzando i mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, l’obbligazione di compiere in favore di un’altra, detta committente o appaltante, un’opera o un servizio o la fornitura di un bene, verso un corrispettivo in denaro.
La disciplina in materia di appalto di opere pubbliche, servizi e forniture è dettata dal Decreto Legislativo n. 163 del 2006 (detto Codice dei contratti pubblici).
Per la scelta della ditta che eseguirà i lavori, si utilizzano le seguenti procedure:
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la procedura aperta: dopo la pubblicazione del bando di gara, possono partecipare tutte le ditte che lo richiedano, se in possesso dei requisiti richiesti dal bando;
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la procedura ristretta (precedentemente chiamata licitazione privata): tutte le ditte possono chiedere di partecipare, ma soltanto quelle invitate dalle amministrazioni (dopo una valutazione dei requisiti di qualificazione) possono presentare un'offerta;
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la procedura negoziata (precedentemente chiamata trattativa privata): le amministrazioni consultano le ditte da loro scelte e negoziano con una o più di esse le condizioni dell’appalto;
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il dialogo competitivo (precedentemente chiamato appalto concorso): l’ente appaltante pone a base di gara il progetto preliminare, e non quello definitivo, la cui elaborazione è rimessa all’offerente. La Pubblica Amministrazione ricorre al dialogo competitivo solamente in caso di appalti particolarmente complessi, quando non è in grado di formulare con precisione, al momento della pubblicazione del bando di gara, i termini dell’appalto e le soluzioni tecnico-finanziarie per il soddisfacimento dei bisogni pubblici.
Aree cortilizie: secondo quanto disposto dall’articolo 1117 del codice civile sono i cortili, che costituiscono proprietà comune dell’edificio, in quanto necessarie all’uso comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piani dello stesso edificio.
Assegnatario: è la persona alla quale il giudice dell’esecuzione attribuisce, con una ordinanza, la proprietà di un bene espropriato.
Associazioni dei consumatori e degli utenti: sono formazioni sociali che hanno per scopo statutario esclusivo la tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori o degli utenti, come il diritto alla tutela della salute, allasicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi, ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità, alla trasparenza nei rapporti, all’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza.
Atto amministrativo: è un atto giuridico emanato da un’autorità amministrativa nell’esercizio delle sue funzioni amministrative, che produce effetti indipendentemente dalla volontà del soggetto o dei soggetti, ai quali l’atto è rivolto. Esso è generalmente formato da un’intestazione (che indica l’autorità da cui è emanato l’atto); da un preambolo (che è la parte introduttiva, la premessa); dalla motivazione (che indica le ragioni per cui, dopo aver confrontato i diversi interessi in gioco, la Pubblica Amministrazione preferisce soddisfare un interesse al posto di un altro); dal dispositivo (che rappresenta la decisione, cioè quello che la Pubblica Amministrazione vuole che sia fatto); dal luogo, dalla data, e alla fine dalla sottoscrizione (che contiene la firma dell’autorità che ha emanato l’atto o dell’autorità che ha ricevuto la delega a firmare al suo posto).
Autocertificazione: è detta anche Dichiarazione sostitutiva di certificazione ed è regolamentata dall’articolo 46 del D.P.R. n. 445 del 28.12.2000 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa). È una dichiarazione firmata in un foglio di carta semplice (senza marca da bollo), che sostituisce le certificazioni amministrative (come ad esempio il certificato di nascita, di residenza, di cittadinanza, di stato di famiglia, del titolo di studio).
Con l’autocertificazione, una persona dichiara, sotto la propria responsabilità penale, ad esempio di essere nato a……, in data………, di abitare nella città…….in via…….., di avere come titolo di studio, ad esempio il diploma di scuola media superiore o la laurea, di essere sposata o di essere libera (non sposata), ecc..
L’autocertificazione è stata introdotta nel 1997 con la prima Legge Bassanini per semplificare le procedure della Pubblica Amministrazione, cioè per renderle più semplici e veloci.
Se la persona dichiara fatti non veri, cioè dichiara il falso, è punito penalmente, secondo quanto disposto dal codice penale e dalle leggi speciali in materia, e decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato dalla Pubblica Amministrazione sulla base delle false dichiarazioni (se ad esempio ha dichiarato di essere in possesso di un certo titolo di studio, per essere assunto in un ufficio pubblico, e poi si scopre che non è vero, perde il posto di lavoro).
Nella sezione “Autocertificazioni” del sito del Comune di Carbonia (www.comune.carbonia.ci.it) è possibile visualizzare il modello della dichiarazione sostitutiva di certificazione.
Autorizzazione: è il provvedimento amministrativo con il quale la Pubblica Amministrazione rimuove un limite posto dalla legge per l’esercizio di un diritto soggettivo. A differenza della concessione, infatti, non attribuisce la titolarità di un diritto, ma permette l’esercizio di un diritto a chi ne è già titolare.
Nell’ambito della semplificazione amministrativa, la Legge n. 241/1990 ha previsto il meccanismo del silenzio-assenso, per il quale l’autorizzazione si intende concessa, se la Pubblica Amministrazione non risponde al cittadino entro un certo termine dalla presentazione della domanda.
Autotrazione: trazione di mezzi meccanici capaci di movimento autonomo, come autovetture, camion e altri.